Fantasie notturne

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Sottotitolo: follie letterarie

Autore: Antonino Isgrò

Pagine: 86

Formato: 13x20 cm

Lingua: italiano

ISBN: 978-88-95031-70-5

Costo: € 10,00

Genere: fantasy

Anno di pubblicazione: 2010

Numero di edizioni: 1

 

Se “l’Arte è ciò che mi sorprende dal comune” – come scrive l’autore nella pagina della dedica – allora “Fantasie notturne” è Arte. Arte dello scrivere. E se è lecito un paragone con la pittura, il libro è un quadro astratto, enigmatico se vogliamo, una follia, come si indica nel sottotiolo. Il libro sorprende dal comune, non v’è dubbio. Se già con “Zarzuela” di Elena Miceli la collana ysatnaF si era distinta per la fantasia, l’originalità e la stravaganza, con “Fantasie notturne” la stessa collana diventa ora una sorta di isola immaginaria, libera da ogni vincolo, da ogni regola, in cui gli autori possono esprimere loro stessi come creatori e fomentatori di immagini e immaginazioni per i loro lettori. Le letture, i libri, non servono ad altro; stimolare l’immaginazione di chi legge e, attraverso questa, arricchire l’intelligenza, la voglia di conoscere, di andare al di là delle cose, dell’apparenza. Il libro di Isgrò stimola l’immaginazione nel rendere più “umani” i personaggi fantastici della letteratura mondiale; ce li fa vedere come sono nella vita “reale”, di notte, quando sono liberi, nella loro “normale” follia, lontano dal loro ruolo istituzionale, dal loro “lavoro” di protagonisti dei libri che gli scrittori gli hanno affibbiato.

 

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Antonino Isgrò (Barcellona Pozzo di Gotto, 1987) compie il suo esordio letterario con il romanzo Figlia di tutti e di nessuno (Aletti, 2009). Pur prediligendo la prosa, si è dedicato più volte alla composizione in versi. Ha partecipato infatti a numerosi concorsi di poesia (di recente il suo sonetto Sbiadita è stato ammesso al Premio “Renato Fucini”) e sue poesie si trovano in diverse antologie. Nel 2010 consegue la laurea magistrale in «Civiltà letteraria della Italia medievale e moderna» presso l’Università degli Studi di Messina, discutendo una tesi in letteratura italiana dal titolo “Strutture e stile del «Mio Carso» di Scipio Slataper”.